Il successore di Enrico VI, Federico II, alla morte del padre aveva solo tre anni e la reggenza fu assunta dalla madre, Costanza d’Altavilla.
Costanza d’Altavilla e il neonato Federico II
I vassalli di Enrico VI si opposero a Costanza, mentre con lei si schierò la Chiesa, anche se le condizioni della riconfermata investitura toglievano alla monarchia sveva le ampie prerogative di cui avevaprecedentemente goduto nella sfera ecclesiastica.
Obiettivo della Chiesa era di scongiurare l’unione della corona di Sicilia con quella imperiale, ma la prematura morte di Costanza, nel 1198, offerse un’occasione di rimonta ai baroni germanici.
Tutore del piccolo Federico era stato designato nel testamento di Costanza il papa Innocenzo III, assistito da un consiglio di reggenza composto da quattro vescovi e posto sotto il controllo del vicario apostolico.
I baroni tedeschi, che Enrico VI aveva reso potenti, ed i Musulmani, che ancora sopravvivevano nella Sicilia sud-occidentale, approfittarono della minore età del sovrano per mettere in pericolo la sovranità del regno e della Chiesa.
Esplosero già nel 1197 le tensioni razziali con tumulti analoghi a quelli del 1161 e del 1189. Alimentava il malcontento l’atteggiamento dei baroni tedeschi, che erano assai meno tolleranti di quelli normanni, ma soprattutto i Musulmani mal sopportavano di pagare tributi al papa per le Crociate.
La ribellione esplose a Girgenti (odierna Agrigento), dove i ribelli si impadronirono del porto, indispensabile per mantenere i rapporti con l’Africa. A Palermo i ribelli saccheggiarono quartieri di periferia e territori dell’abazia di Monreale.
I baroni tedeschi speravano di strumentalizzare tale ribellione per trarne profitto in termini di potere, mentre il caos si diffondeva in Sicilia per il terrore seminato dai Musulmani e dai loro complici cristiani.
Papa Innocenzo III – 176º papa della Chiesa cattolica