Voluto da Giuseppe di Napoli,il paese fu fondato sulle terre del feudo Rachilepri e nacque ufficialmente il 7 giugno 1627. I suoi primi abitanti provenivano per lo più dai vicini centri delle Madonie: soprattutto le due Petralie.
Veduta panoramica di Resuttano, provincia di Caltanissetta
La sua popolazione crebbe progressivamente, ma la vita degli abitanti non scorreva florida: dediti all’agricoltura e all’artigianato, subivano le angherie di soprastanti e notabili, tanto che uno dei di Napoli, il principe Federico, nella visita fatta a Resuttano dal 14 novembre 1761 al 3 aprile 1762 redasse un vero e proprio codice di regole “principalmente per invigilare alla buona e esatta amministrazione della giustizia, affinché, non essend’ oppressi li poveri da’ ricchi o da’ più comodi, si potessero togliere quelle prepotenze che d’ordinario sogliono accadere in que’ luoghi dove la giustizia non è riguardata con quello rispetto si dovrebbe”.
Ma, nonostante ciò, la situazione della gente non mutò. Rabbia e risentimenti covavano, ed esplosero al momento opportuno.
Resuttano dista 106 Km. da Agrigento, 34 Km. da Caltanissetta, alla cui provincia appartiene, 150 Km. da Catania, 53 Km. da Enna, 238 Km. da Messina, 120 Km. da Palermo, 118 Km. da Ragusa, 225 Km. da Siracusa, 215 Km. da Trapani.
Il comune conta 2.654 abitanti e ha una superficie di 3.825 ettari per una densità abitativa di 69 abitanti per chilometro quadrato. Sorge in una zona collinare interna, posta a 642 metri sopra il livello del mare.
Gli abitanti di Resuttano sono chiamati resuttanesi. Le principali frazioni del luogo sono Ciolino e Tudia. I comuni limitrofi sono Petralia Sottana (PA), Blufi (PA), Santa Caterina Villarmosa, Bompietro (PA), Alimena (PA). Il santo patrono del comune è Santissimo Crocifisso. Resuttano festeggia la festa patronale 4 maggio.
Il borgo ebbe origini arabe testimoniate da un castello di fattura araba dove del 1337 soggiornò il sovrano Federico II° d’Aragona.
Nel XIV° secolo appartenne alla famiglia dei Ventimiglia, quindi passò al duca di Campobello, Giuseppe di Napoli, rimanendo in possesso di tale famiglia sino al 1812 quando venne abolita la feudalità.
Il settore agricolo privilegia la coltivazione di grano, olive e mandorle prodotti che vengono esposti nella annuale Fiera Agricola che si tiene nel mese di settembre.
Nel settore monumentale spiccano la Chiesa Madre eretta nel XVIII° secolo e dedicata all’Immacolata Concezione, il Palazzo Mazzarino di epoca settecentesca e l’insigne Cappella del Calvario.
Un bellisimo servizio su Resuttano realizzato da “Piccola Grande Italia”