Matteo Argentati

Io sono Matteo, sono nato nel 1973 e sono un ragazzo Down. Non ho problemi a dirlo agli altri perchè sono convinto che se ne siano già accorti. In ogni caso non me ne vergogno, anzi per molti aspetti sono felice di esserlo.

Matteo Argentati

Matteo Argentati è il più giovane della famiglia Argentati

Convivo con la mamma ed il papà (sono l’unico a chiamarlo così, i miei fratelli invece lo chiamano Babbo perchè lui è marchigiano e ci ha insegnato così) e sono orgoglioso dei miei fratelli che stanno organizzando questa attività a Resuttano. Quando ero piccolo facevo le monellerie, per esempio sono scappato da scuola, dalla casa di Resuttano e mi sono perso nelle campagne, sono scappato quando ero al circo o in campeggio. Ho fatto disperare tante volte mia Mamma.

Da piccolo a casa cantavo sempre le canzoni di Laura Pausini, a volte insieme a mio fratello Marco cantavo pure le canzoni di Baglioni, di Zucchero, di Lucio Dalla e di tanti altri cantanti italiani. Poi la sera invece dormivo insieme a mio fratello Nino, mano nella mano, fin quando mi addormentavo. Avevo paura a dormire da solo e ancora oggi non mi sento tanto tranquillo quando non ho compagnia.

Quando ero piccolo non sapevo di essere un ragazzo Down, adesso che lo so mi sento comunque un ragazzo normale, come tutti gli altri. Certo, se sei Down la vita non è facile. Non perchè le altre persone non mi vogliono bene. Anzi, proprio per questo penso di essere amato ancora di più, da mia mamma e da mio padre, dai miei fratelli, anche se spesso mi lasciano solo, e soprattutto dai miei amici.

Quando sei Down la vita non è facile perchè ti rendi conto che sono tante le strade che ti sono precluse. Innanzitutto vorrei avere una ragazza da amare, alta 1,64 m, e con la quale ogni tanto litigare; vorrei potermi impegnare maggiormente nel mio lavoro senza per questo stancarmi troppo perchè il cuore non regge; vorrei poter essere più indipendente soprattutto da mia madre che mi ama talmente tanto che a volte mi sento soffocare, ma soprattutto vorrei avere una vita normale come ce l’hanno tutti gli altri, quelli che ogni giorno si lamentano perchè hanno litigato con il collega al lavoro o perchè non hanno i soldi per comprarsi l’iphone, quelli che sono arrabbiati con Berlusconi perchè lui si che c’ha i soldi e ne vuole sempre di più.

Quando sei Down vivi una vita arrabbiata e delusa perchè ti rendi conto che i veri Down spesso sono gli altri.

Matteo Argentati

Matteo Argentati è membro dell’Associazione Vita Nova

Però sono felice. Sono felice perchè ho tanti amici. Quando andavo a scuola mia mamma ogni anno parlava con le insegnanti per farmi bocciare e farmi ripetere l’anno, in modo che avevo un altro anno ancora per stare insieme ai miei compagni e non da solo a casa. In questo modo mi sono fatto un sacco di amici.

Ogni volta che esco incontro sempre qualcuno che conosco, che mi conosce e mi fa festa. C’è sempre motivo per fare una battuta, per ricordare i vecchi tempi o per parlare del Milan.

Il Milan è una delle mie passioni (l’altra è Laura Pausini). La colpa è di mio padre che ha inculcato in tutti noi figli la passione per il calcio e in particolar modo per il Milan. Ogni volta che c’è una partita rimango incollato davanti la TV a tifare per la mia squadra. Qualche volta sono pure andato allo stadio a vedere qualche partita ma in tutta sincerità in televisione si vede meglio.

Sono felice perchè ho un grande amico. Si chiama Andrea. E’ grande in tutti i sensi. Non di età perchè è più piccolo di me di qualche anno, ma gli piace tanto mangiare e così è ingrassato parecchio. Ogni volta che mangiamo insieme devo stare attento perchè si frega tutto quello che c’è sul tavolo. Ci vediamo quasi tutti i giorni e ci sentiamo al telefono sempre, tutti i giorni, anche più volte al giorno. Mio fratello Nino, per scherzare, dice che forse siamo un poco froscetti, ma non è così, da quel punto di vista lì mi fa schifo. Parliamo sempre di donne e spesso e volentieri litighiamo, ma poi facciamo subito la pace.

Andrea ha i suoi difetti: mangia troppo, fuma, dorme troppo e ogni tanto fa e dice qualche cattiveria. Ma ha anche tanti pregi: è buono, è troppo sensibile (come me) e mi fa morire dalle risate perchè è un buffone.

E’ una vita che stiamo insieme. Ci siamo conosciuti alla scuola Cordova, quando andavo alle medie, poi una sera siamo andati insieme in pizzeria e da quella volta non ci siamo più lasciati. Era il 1989, quando il Milan ha vinto lo scudetto a Perugia con Alberto Zaccheroni. Ancora oggi, spesso, andiamo insieme in pizzeria.

Sono felice perchè ho un lavoro che mi piace da impazzire. Bado all’asino ed alle galline dell’associazione Vita Nova di cui faccio parte.

Un giorno (era il 1996) ero seduto sul divano di casa e piangevo. Mia mamma mi ha chiesto perchè stavo piangendo ma io non lo sapevo. Ero triste. Mia mamma, che mi conosce meglio di quanto io conosca me stesso, ha capito che doveva fare qualcosa. Così è andata a parlare con padre Alessandro e lui le ha suggerito di iscrivermi all’Associazione Vita Nova. Quello è stato il giorno in cui ho fatto bingo.

Vita Nova è un’associazione che è stata messa in piedi ed è gestita e portata avanti da Angelo D’Auria ed Angela Ragusa, i miei angeli custodi come li chiama mia madre. All’associazione mi incontro con tanti ragazzi come me che hanno un poco di problemi a stare con gli altri e ci occupiamo di tante cose. Gestiamo una piccola fattoria con tanti animali e la sera portiamo avanti una piccola attività di ristorazione. Io, insieme ad Andrea e a qualche altro amico, la sera aiuto a servire ai tavoli.

I veri fondatori dell’Associazione però sono stati Angelo D’Auria, Fabio Parenti, Enzo Indorato, Dario Ruvolo e Rino. Angela è venuta dopo.

Angela Ragusa è la mia donna preferita. E’ una bella responsabile. E’ una donna speciale per me. E’ importante ma non ha il fumo. Anche lei ha i suoi problemi di casa. E’ una ragazza brava cuoca, cucina continuamente e le piace stare con noi.

Angelo l’ho conosciuto quando sono entrato. Mi fa piangere di gioia. Grazie a lui gioco a bocce, a calcetto e mi fa fare tante cose che mi danno sollievo.

E’ una brava persona, come lui come Angela. Soprattutto hanno la pazienza di combattere con noi ragazzi.

Adesso l’Associazione è un po’ nei guai perchè il Comune ci ha tolto i contributi e non abbiamo più neanche il 5 per mille, per cui siamo senza soldi. Allora ci rimbocchiamo le maniche e vendiamo il pane, le uova, facciamo le feste, ad esempio i compleanni, oppure gestiamo la pizzeria per i compleanni, battesimi, comunioni. A capodanno c’è tanto lavoro da fare.

Senza il mio lavoro allora si che sarei veramente triste ed arrabbiato. Se per un qualsiasi motivo non posso andare al lavoro la mia giornata diventa veramente inutile.

Poi, sempre grazie ad Angelo, sono il portiere della mia squadra di “Calcio a 5” e spesso ci capita di fare tornei in tutta Italia dove ci guadagniamo sempre qualche medaglia. A casa ho più medaglie io che mutande mia madre.

Angelo è grande, anzì è grandissimo e mio fratello Nino dice sempre che qualcuno gli dovrebbe fare una statua. Se non ci fosse stato lui chissà dove sarei a adesso.

Ora i miei fratelli hanno messo sù quest’altra attività, il Casale di Emma, ed hanno stipulato una convenzione con l’Associazione Vita Nova. Adesso abbiamo un posto in più dove poter andare a passare una bella giornata. Hanno comprato un tavolo da ping pong, un calcetto balilla e qualche bicicletta e se le cose andranno bene dicono che compreranno altre attrezzature per consentirci di trascorrere delle belle giornate all’aria aperta.

Speriamo.

La squadra di Calcio a 5 dell'Associazione Vita Nova

ASSOCIAZIONE VITA NOVA. Nisseni campioni d’Italia – mercoledì 20 maggio 2009