La valle del fiume Imera meridionale

In una soleggiata giornata primaverile puoi fare una passeggiata lungo il corso del fiume Imera meridionale, dove Federico II usava andare a caccia durante le soste al Castello di Resuttano.

Campo di grano che si affaccia sulla valle del fiume Imera

Il nostro campo di grano che si affaccia sulla valle dell’Imera.

Il fiume Imera Meridionale, comunemente noto come fiume Salso, scorre poche centinaia di metri a valle del Casale di Emma, in C.da Castello tra i centri abitati di Resuttano e Alimena.

Durante una tranquilla giornata estiva puoi decidere di fare una passeggiata a piedi scendendo nel letto del fiume dove, tra i sassi trasportati dalla corrente, potrai ammirare diverse specie animali e vegetali.

Il fiume Imera meridionale funge infatti da importante corridoio ecologico per molte specie aviarie che in primavera ed autunno migrano verso ambienti climatici più favorevoli.

In questi periodi dell’anno puoi incontrare l’Airone cenerino, la Garzetta, la Marzaiola, il Codone, la Folaga, il Falco di Palude e l’Albanella reale.

Di certo nidificano il Cavaliere d’Italia, l’Occhione, il Corriere piccolo, il Germano reale, la Folaga e la Gallinella d’acqua.

I canneti, invece, accolgono i nidi della Cannaiola, del Cannareccione e del Tarabusino mentre di notte ospitano anche Rondini e Storni.

Lungo il fiume, in alcuni piccoli fossati, è possibile vedere la Tartaruga palustre. Tra i mammiferi presenti nell’area si annoverano il non comune Gatto selvatico che si rifugia nelle aree boschive, l’Istrice, il Riccio, la Donnola,il Coniglio selvatico e la Volpe.

Un rettile piuttosto raro, presente nella zona, é il Colubro di Esculapio o Saettone. E’ un serpente inoffensivo che può raggiungere anche i due metri di lunghezza e che predilige gli ambienti aridi e soleggiati.

Le entità botaniche sin ora censite (flora tracheofitica) per la Valle dell’Imera ammontano a 505. Tra queste alcune risultano di particolare interesse geobotanico.

E’ il caso della Serratula cichoracea (L.) DC. subsp. mucronata (Desf.) lacaita (Cerretta spinulosa), Phlomis fruticosa L. (Salvione giallo), Mantisalca salmantica (L).Briq et Cavill. (Fiordaliso di Salamanca), Cynanchum acutum L. (Crisciola) ecc…

La flora della Valle dell’Imera risulta altresì interessante per la presenza di elementi endemici a distribuzione limitata come la Brassica tinei Lojac., pianta esclusiva degli ambienti rupestri della provincia di Caltanissetta e il Limonium optimae Raimondo che si rinviene più a sud nel tratto del fiume Imera meridionale compreso fra il torrente Vaccarizzo e il Ponte Besaro.

Tra le altre specie endemiche vanno ricordate l’Aster sorrentinii (Tod.)Lojac.(Astro di Sorrentino), la Lavatera agrigentina Tineo (Malvone d’Agrigento), l’Ophrys panormitana, l’Aristolochia clusii Lojac. e il Thalictrum calabricum Sprengel (Pigamo di Calabria).

La vegetazione della Valle dell’Imera è stata fortemente influenzata dall’azione dell’uomo e, a causa di ciò, la copertura boschiva naturale è del tutto assente; al suo posto troviamo così una vegetazione degradata steppica o tutt’al più a gariga.

In particolare possiamo riconoscere sei principali fitocenosi:

  1. Vegetazione degli ambienti rupestri: le rupi calcarenitiche della Valle ospitano una vegetazione specializzata costituita da poche litofite quali Athamanta sicula L. (Atamanta siciliana), Silene fruticosa L. (Silene fruticosa), Sedum sediforme (jacq) Pan (Borracina di Nizza), ecc…
  2. Gariga a Thymelaea hirsuta (L.) Endl.: si tratta di arbusteti a Spazzaforno e Timo arbustivo (Thymus capitatus).
  3. Prateria steppica ad Ampelodesmos mauritanicus (Poiret) Dur. et Sch. (Tagliamani): Ampelodesmeti si rinvengono in diverse zone della Valle. Queste praterie verosimilmente rappresentano aspetti di degradazione di pregressi boschi misti a Quercus ilex e querce caducifoglie.
  4. Praticelli a Plantago albicans L. (Piantaggine biancastra).
  5. Prateria steppica a Lygeum spartum L. (Sparto steppico): i Ligeti colonizzano i substrati argillosi (calanchi) e ospitano una vegetazione peculiare dal punto di vista floristico risultando così di notevole interesse naturalistico.
  6. Vegetazione degli ambienti acquatici: gli ambienti umidi che si rinvengono nella Valle sono principalmente tra quelli legati ai corsi di acqua salmastra. In questi fiumi troviamo pertanto una vegetazione tipica dei pantani salmastri costieri.

La denominazione “Salso” deriva dal fatto che per gran parte del suo lungo corso le acque scorrono sopra le litologie evaporitiche del Messiniano (prevalentemente Gessi e Calcari), erodendole e arricchendosi in sale.
Il fiume Salso è il più lungo fiume della Sicilia, il secondo in ordine di ampiezza di bacino.

La zona era apprezzata già ai tempi di Federico II di Svevia, il quale aveva l’abitudine di andare a caccia proprio in questi territori quando si trovava a soggiornare all’adiacente Castello di Resuttano.

Prima di risalire al Casale di Emma puoi fermarti a visitare uno dei 9 castelli della provincia di Caltanissetta. Una struttura a torre che fungeva sia da roccaforte che da stazione di posta lungo una delle principali vie di percorrenza della Sicilia: la Valle dell’Himera, che consentiva la comunicazione tra Palermo e Catania.

Un altra veduta del fiume Salso

La valle del fiume Imera meridionale o fiume Salso.

Campo di grano con steli in primo piano

Oggi la valle del fiume Imera è un importante areale cerealicolo.