Il 31 Marzo 1938 con R.D. n° 575, Vittorio Emanule III istituiva l’istituto per le case popolari costituitosi a Caltanissetta con la denominazione di “Istituto Fascista Autonomo per le Case Popolari della provincia di Caltanissetta”

Immagine di un'abitazione del villaggio Santa Barbara

Abitazioni dei minatori del villaggio Santa Barbara a Caltanissetta – Foto di Dafne Russo

Un anno dopo lo stesso istituto acquistava una estensione terriera sita nella zona Nord-Est del centro urbano di Caltanissetta, in contrada Terrapelata.

Nel 1940 l’ente faceva costruire i primi tre alloggi riservati agli zolfatai e siti nell’attuale via dei minatori. Il villaggio fu inizialmente chiamato “Capinto“, intitolato ad un tecnico minerario fascista deceduto in quel tempo. I lavori vennero ritardati dagli eventi bellici di quegli anni e il villaggio fu inaugurato soltanto nel 1952 ed intitolato a S. Barbara, protettrice dei minatori.

Il sistema urbanistico

Il villaggio si trova lungo la statale 122 Caltanissetta-Siracusa a 3 Km dal capoluogo nisseno. Il collegamento con le miniere del bacino solfifero nisseno era assicurato da diverse trazzere, in parte già esistenti.

Per la viabilità interna si scelsero due direttrici, una parallela alla statale 122, l’altra perpendicolare alla prima, che diedero al villaggio la sua particolare forma ad “L”.

Cartina del villaggio di minatori Santa Barbara di Caltanissetta

Cartina del villaggio Santa Barbara di Caltanissetta

L’individuazione dell’asse Est-Ovest come direzione principale di disposizione delle costruzioni permetteva l’esposizione delle facciate verso Sud, consentendo il giusto irraggiamento solare. Alla confluenza delle due principali arterie erano posti i servizi come la chiesa, la delegazione comunale, il Monumento ai Caduti della miniera e, poco distante, le scuole elementari e medie.

Descrizione architettonica

È superfluo ricordare che gli edifici che caratterizzano il villaggio sono le abitazioni dei minatori. Tra le tipologie progettate e quelle realizzate vi sono delle discrepanze ed inoltre molte alterazioni, superfetazioni e addizioni sono state effettuate negli ultimi decenni; tuttavia è ancora chiara l’idea che i progettisti vollero dare al singolare villaggio.

Originariamente furono progettate quattro diverse tipologie abitative (A, B, C, D), rispondenti alle diverse esigenze degli abitanti.

Il tipo “A” è formato da tre alloggi indipendenti, ognuno con la propria scala di accesso.

Immagine di una casa del villaggio di minatori Santa Barbara di Caltanissetta

Abitazione di tipologia “B” del villaggio Santa Barbara di Caltanissetta

Le case di tipologia “B” disimpegnano invece quattro alloggi; due di due vani e servizi e due di tre vani e servizi. I due alloggi superiori hanno le scale indipendenti ed esterne.

Le abitazioni di tipo “C” sono caratterizzate da un muro di divisione che isola completamente gli abitanti di un alloggio da quelli dell’altro, contrariamente a quelle del tipo “A” in cui tale divisione permane soltanto per il secondo livello, consentendo la realizzazione di tre alloggi, uno più grande al primo livello e due più piccoli al secondo.

Immagine di un’abitazione del villaggio di minatori Santa Barbara di Caltanissetta

Abitazione di tipologia “D” del villaggio Santa Barbara di Caltanissetta

La tipologia “D” è caratterizzata da due alloggi indipendenti e identici posti uno sopra l’altro; all’abitazione del piano superiore si accede da una scala esterna che copre l’ingresso del piano inferiore.

Immagine di una via dedicata ai minatori nel villaggio Santa Barbara

Una via del villaggio Santa Barbara (Caltanissetta) dedicata ai minatori – Foto di Dafne Russo