Le rivolte “servili” presentano come aspetto prevalente quello sociale, che, però, non è l’unico.
Scontro tra uno schiavo e un miliziano romano durante la guerra servile in Sicilia nel 139 a.c.
Le rivolte "servili" presentano come aspetto prevalente quello sociale, che, però, non è l’unico. Emblematico è il fatto che i leaders di queste rivolte, Euno e Salvio, non pensarono dopo i loro successi a riforme sociali e a divisioni di terre, ma mirarono a formare uno stato ed a proclamarsi sovrani con un fasto che ricorda quello delle monarchie ellenistiche.
Questo fa pensare che dietro l’aspetto sociale c’era la rivolta della Sicilia contro Roma, infatti, quando vi furono rivolte sociali nel continente, la Sicilia non si mosse. Il fatto che eserciti regolari romani fossero sconfitti da masse di uomini non avvezzi alle armi fa pensare che questi ultimi avessero l’appoggio di larghi strati della popolazione siciliana.
La Sicilia fu la prima provincia a ribellarsi a Roma e fu anche la prima a dare vita in Italia a lotte sociali, infatti la rivolta degli schiavi guidati da Spartaco fu tra il 73 ed il 71 a.C. La Sicilia fu l’ultima a cedere di fronte all’impero quando Ottaviano, nel 37 a.C., pose fine alle libertà repubblicane diventando imperatore di Roma con il nome di Augusto. Essa appoggiò la resistenza di Sesto Pompeo, che ne fece un suo centro operativo.