Roma estese alla Sicilia la consuetudine di confiscare le terre dei nemici dichiarati.

i latifondi in sicilia sotto la dominazione romana

Piccoli appezzamenti di terra chiamati anche “latifundia” che venivano gestiti anche da una sola persona oppure venivano dati in affitto ad un agricoltore

Queste terre venivano date in premio ad individui benemeriti, oppure erano date in affitto ad un prezzo nominale. Molti Romani per questo motivo si trasferirono in Sicilia.

Nel II sec. a.C. confluì in Italia ed in Sicilia molta mano d’opera a basso costo rappresentata dagli schiavi. In Sicilia nascono i "latifundia", che non sono sempre costituiti da un’unica estensione di terreno, ma piuttosto da un insieme di appezzamenti gestiti da una sola persona, che da’ in affitto la terra a diversi agricoltori.

I ricchi gestori dei "latifundia" sono sia romani che siciliani e costituiscono la classe dei ricchi. Basso è, invece, il tenore di vita della massa della popolazione, ma, nonostante ciò, non si riscontra il fenomeno dell’emigrazione, segno che la dominazione romana aveva dato una certa stabilità e sicurezza.

La popolazione della Sicilia al tempo di Cicerone (70 a.C.) era compresa tra 600.000 e 1.000.000 di abitanti. Le comunicazioni all’interno erano abbastanza agevoli ed i Romani contribuirono a migliorarle.