Il generale bizantino dove in un anno sottomise la Sicilia, data la scarsa presenza di presidi gotici che lo difendessero
Belisario il conquistatore dell’Italia
Il generale bizantino Belisario sbarcò a Catania nel 535 e in un anno sottomise tutta la Sicilia, data la scarsa presenza di presidi gotici che la difendessero. Solo Palermo resistette a lungo e per sottometterla dovette intervenire la flotta bizantina.
Agevolò l’operazione il favore dei Siciliani, che nei Bizantini vedevano, in un certo senso, dei liberatori dal momento che nel periodo delle invasioni barbariche la Sicilia aveva goduto di pace, ma aveva visto progressivamente peggiorare le sue condizioni economiche, che erano ben lontane dalla floridezza del periodo greco-romano.
La conquista bizantina sembrava ricollegarla alle sue radici culturali greche.
Il re goto Teodato fu costretto a cedere l’isola all’imperatore Giustiniano, il quale, prendendo a pretesto l’inosservanza da parte dei Goti del trattato appena concluso, iniziò la conquista dell’Italia.
Nella campagna d’Italia la Sicilia fu per i Goti una preziosa base militare, che dava rifornimenti all’esercito e lo accoglieva quando le sconfitte lo costringevano ad arretrare.
Questa situazione fu, però, onerosa per i Siciliani, perchè l’esercito bizantino si comportava da padrone, molestando gli abitanti, inoltre i tributi imposti all’isola, che non godeva più di floridezza economica, alimentavano l’insofferenza degli isolani.
Fu così possibile il successo di Totila che, sbarcato in Sicilia nel 550, con una flotta sottratta ai Bizantini pose l’assedio a Messina difesa dal bizantino Domnenziolo.
L’incursione dei Goti terrorizzò i Siciliani, anche se essa fu breve, perchè l’intervento di rinforzi bizantini costrinse Totila a tornarsene in Italia lasciando in Sicilia quattro presidi.
Nel 551 il generale bizantino Artabane liberò completamente la Sicilia dalla presenza gotica.
L’Italia dopo la conquista bizantina