Il dominio bizantino in Sicilia fu oppressivo dal punto di vista fiscale
Papa Gregorio I, detto papa Gregorio Magno
Il dominio bizantino in Sicilia fu oppressivo dal punto di vista fiscale, come ci riferiscono gli scritti di papa Gregorio Magno, ma rappresentò per l’isola un fatto assai significativo, perchè la staccò dal mondo occidentale per attrarla nell’orbita del mondo bizantino.
Questo processo di bizantinizzazione dell’isola fu certamente graduale: all’inizio si stabilirono nell’isola funzionari imperiali, militari e commercianti, che certamente non erano in numero tale da incidere sensibilmente sul tessuto sociale dell’isola.
Cospicue immigrazioni di Bizantini vi furono alla fine del VI ed all’inizio del VII sec., quando Costantinopoli fu minacciata prima dall’incontenibile pressione di Avari e Slavi e successivamente dai Persiani e dagli Arabi.
Nel 582 l’onda slavo-avarica infranse il sistema difensivo bizantino per riversarsi sulla penisola balcanica. Le popolazioni indigene fuggirono ed una parte di esse si rifugiò in Sicilia.
Dal 611 al 618 il re persiano Cosroe II invase l’Asia Minore, la Palestina, l’Egitto. Nonostante le vittorie riportate contro di lui dall’imperatore Eraclio, il flusso migratorio verso le terre dell’Occidente, specialmente verso la Sicilia, non si fermò, perchè ai pericoli delle invasioni si aggiunsero le persecuzioni religiose.