Dopo la conquista bizantina l’Italia fu governata da Costantinopoli

Giustiniano raffigurato su un mosaico a Ravenna

Imperatore Bizantino dal 527 al 565

Dopo la conquista bizantina l’Italia fu governata direttamente da Costantinopoli tramite gli esarchi; la Sardegna e la Corsica furono staccate dall’Italia e unite alla prefettura d’Africa; la Sicilia, per l’appoggio dato alla conquista bizantina, ebbe un trattamento diverso, che le lasciava una certa autonomia.

Fu staccata dall’Italia ed ebbe un suo pretore ed un comando militare dipendente direttamente da Costantinopoli.

Il governo bizantino fece assai poco per sollevare l’Italia dalle tristissime condizioni in cui l’avevano gettata diciotto anni di guerra, di massacri, di carestia, nè riuscì a ristabilire quel clima di unità costruito da Roma.

Per quanto riguarda la Sicilia, non ci sono elementi sufficienti per stabilire fino a che punto i Bizantini abbiano soddisfatto le aspettative dei Siciliani. E’ certo che furono anni di pace, tranne il periodo della breve conquista di Totila nel 550.

Il programma imperiale di riconquista dell’Occidente rientrava in un progetto politico ed economico: da un lato Giustiniano intendeva restaurare nella sua pienezza l’antico impero romano, dall’altro, con la conquista della penisola iberica, dell’Africa e dell’Italia, intendeva riappropriarsi del controllo del bacino del Mediterraneo allo scopo di accrescere ed agevolare gli affari dei Bizantini, che detenevano il monopolio del commercio in tale zona.

La Sicilia rappresentava sotto questo aspetto un prezioso ponte tra Italia ed Africa ed un punto di controllo delle rotte mediterranee. Inoltre era una base militare ideale per la lotta contro i Goti dell’Italia.

Giustiniano e il suo tentativo di ricostruire l'antica unità dell'impero

Il programma imperiale di riconquista dell’Occidente