La prima incursione in Sicilia gli Arabi la effettuarono nel 652, quando essi, dopo avere occupato Cipro e Rodi, sbarcarono in Sicilia seminando il terrore nelle città costiere, pur non disponendo di grosse forze.
Si ripresentarono nel 669, quando devastarono Siracusa.
L’ espansione degli arabi in Sicilia con la caduta prima di Palemo (831), Enna (837), e l’annessione prima della sicilia occidentale e poi di quella orientale con la caduta di Siracusa (878)
La Sicilia assunse nell’impero bizantino il ruolo di baluardo dell’ortodossia contro la pressione dei Saraceni d’Africa, e fu in questo periodo che quattro papi furono siciliani.La minaccia araba contribuì, senz’altro, a scongiurare il ripetersi di ribellioni dei Siciliani contro la dominazione bizantina, anche se non la vedevano di buon occhio.
Dalla fine del VII sec. in poi gli Arabi ebbero come costante mira la conquista della Sicilia ed un primo passo verso di essa fu, intorno al 700, l’occupazione dell’isola di Cossura (Pantelleria), dove si erano rifugiati cristiani profughi dall’Africa.
Nella prima metà del VIII sec. la Sicilia fu continuamente minacciata dalle incursioni degli Arabi d’Africa, che cessarono nella seconda metà del secolo per i problemi interni che gli Arabi attraversavano e che riflettevano il disgregamento già iniziato all’interno dell’Islam.
Dopo mezzo secolo di tregua il governatore della Sicilia firmò nell’ 805 un patto con gli Arabi della Tunisia, mirato a tutelare i reciproci interessi di carattere commerciale, dal momento che già si trovavano in Sicilia commercianti arabi.
Un secondo accordo fu stipulante nell’ 813.
L’occasione di conquistare la Sicilia fu offerta agli Arabi dagli avvenimenti politici siciliani, che videro la ribellione contro Costantinopoli del turmarca (ammiraglio) Eufemio nell’ 826. Questi, nei confronti del quale l’imperatore aveva emesso un ordine di cattura (le fonti bizantine parlano del rapimento di una monaca, quelle arabe e longobarde di moventi politici), si ribellò all’imperatore e si rifugiò in Africa, dove chiese aiuto all’emiro aghlabita Ziyadat Allah I (817-838), al quale offrì, in cambio di milizie mercenarie, il pagamento di un tributo nel caso di successo dell’impresa.
Nonostante l’emiro avesse concluso qualche anno prima un trattato di pace con i Bizantini, fornì ad Eufemio milizie arabe, che lo aiutarono a scatenare in Sicilia la ribellione contro i Bizantini. Lo stratego Fotino fu ucciso ed Eufemio si proclamò imperatore.
Egli è un tipico rappresentante dell’alta classe dirigente bizantina, che, avendo raggiunto una grande potenza nell’isola, voleva condurre un gioco politico proprio, sfruttando la contrapposizione tra Costantinopoli e gli Arabi. Eufemio voleva dare all’isola un’amministrazione autonoma, ma la sua opera fu interrotta dalla ribellione dei governatori di due province da lui nominati (Michele e i cugini Palatas) ed Eufemio trovo’ la morte in una congiura a Siracusa.
I ribelli continuarono lo stesso gioco politico e chiesero l’appoggio degli Arabi d’Africa, ma il controllo della situazione sfuggì loro di mano, perchè gli Arabi, ormai consapevoli di essere arbitri della situazione, dato che la Sicilia era in preda all’anarchia, decisero di conquistarla portandovi la "guerra santa".
Nel giugno dell’ 827 allestirono una spedizione che constava di oltre 10.000 soldati e di una flotta di 100 navi. Essa partì dal porto tunisino di Susa, guidata dal cadi Asad ibn al-Furat, e sbarcò a Mazara il 16 giugno dell’ 827. La guerra per la conquista della Sicilia si trascinò per circa 75 anni, perche’ strenua fu la resistenza opposta da Costantinopoli, che non voleva perdere l’ultimo avamposto occidentale.
Nell’ 831 cadde Palermo, nell’ 837 Enna. Nell’ 841 tutta la Sicilia occidentale era in mano araba e gli Arabi dilagarono nella Sicilia orientale. Ma la capitolazione piu’ significativa fu quella di Siracusa nell’ 878, perchè segnò la fine effettiva della dominazione bizantina, anche se resistettero città della Sicilia orientale come Taormina e Rometta, che caddero rispettivamente nel 902 e nel 965. Siracusa fu completamente saccheggiata ed i suoi abitanti furono in gran parte uccisi.
La capitolazione di Siracusa fu assai significativa perchè questa città, fin dalla colonizzazione greca, aveva rivestito il ruolo di città egemone della Sicilia ed in alcuni periodi era stata la città più ricca e potente d’Europa. Il ruolo di città egemone sarà, d’ora in poi, rivestito da Palermo, mentre accadono altri significativi cambiamenti religiosi e linguistici: l’islamismo prevale sul cristianesimo, la lingua araba su quella greca.