Ruggero II, anche se si sottrasse all’organizzazione di crociate, appresentava agli occhi dell’Occidente il difensore dei cristiani

politica espansionistica normanni

La politica espansionistica di Ruggero II con l’annessione di parte del nord Africa e delle isole di Malta e Pantelleria

Ruggero II, anche se si sottrasse all’ organizzazione di crociate, (probabilmente era in lui vivo il ricordo dell’oltraggio fatto alla madre dal re di Gerusalemme), rappresentava agli occhi dell’Occidente il difensore dei cristiani in quanto re di Sicilia, Puglia e Calabria, potenza di primo piano al centro del Mediterraneo.

Ma il sovrano, pur mostrandosi sensibile ai problemi della cristianità, aveva come obiettivo di impadronirsi delle più importanti rotte marittime mediterranee, infatti la sua partecipazione alla seconda crociata nel 1147 con un corpo di spedizione comandato da Giorgio di Antiochia si risolse in un saccheggio sistematico delle città costiere della Grecia ed in azioni di ostilità nei confronti dell’impero bizantino.

L’unica area occupata fu l’isola di Corfù, circostanza importante perchè l’isola era la base ideale dalla quale l’impero bizantino poteva sferrare un attacco al regno normanno. L’isola fu ripresa dai Bizantini nel 1149.

L’obiettivo di impadronirsi delle rotte del Mediterraneo portò Ruggero II, che già possedeva Malta e Pantelleria, ad impadronirsi della costa del Nord-Africa: nel 1146 fu conquistata Tripoli e successivamente tutta la costa sino a Tunisi.

L’occupazione della costa africana rivestiva particolare importanza economica, perchè nei porti africani confluivano le strade carovaniere dell’Africa nera, dei cui prodotti il re si assicurò il monopolio.