Ambientato in un’azienda agricola della Sardegna il nuovo romanzo del bravo scrittore nisseno è stato in realtà ispirato dal Casale di Emma, dove si svolge la trama principale della storia.

Si chiamerà “Io dormo da sola” il nuovo romanzo di Salvatore Paci, scrittore siciliano contemporaneo divenuto famoso in tutta Italia per i romanzi gialli ambientati a Caltanissetta, la sua città natale.

Tra le strade di Caltanissetta si sviluppano infatti le trame dei suoi primi tre romanzi, tra colpi di scena, suspense mozza fiato e momenti di pura tensione.  Il parallelo con Derry (trasposizione letteraria di Bangor, nel Maine, città natale di Stephen King)  e le ambientazioni del più famoso “IT” diventano quasi obbligatorie.

Paci riesce a trasformare la tranquilla cittadina dell’entroterra siciliano in una piccola Derry dove il protagonista della storia, tale Antonio La Mattina, si trova inguaiato nella risoluzione di diversi casi che si sviluppano nei luoghi e nelle storie di Caltanissetta, fra i cunicoli, le chiese e le miniere di zolfo siciliane.

Adesso, il nuovo romanzo di prossima pubblicazione scritto a quattro mani con la brava Emanuela Baldo, porta il famoso scrittore siciliano a tessere le sue trame in Sardegna, in un agriturismo recentemente ristrutturato e trasformato nel Casale di Emma, un’azienda agricola dove, proprio come nel nostro Casale, poter affittare sale per location matrimoni in campagna e centro congressi.

“La figura di Emma – perché adesso ne conoscevo il nome – cominciava a prendere forma: una donna incantevole vittima della sua bellezza. E anche quella di Antoi, che consideravo disgustoso ancor prima di conoscerne il nome. Mi alzai dal letto e presi a passeggiare per la stanza. I pensieri erano proiettati indietro nel tempo. Adagiai delicatamente il diario sulla mensola del camino e mi fermai a sognare a occhi chiusi, con il mento appoggiato a quel contenitore di ricordi. Emma: che bel nome! Se il committente dei lavori sarebbe stato d’accordo avrei voluto chiamare quell’agriturismo Il Casale di Emma. Lo trovavo più indicato per identificare quel luogo incantevole.”