La festa di San Michele, una delle più affascinati, celebrate e suggestive manifestazioni di culto, devozione e tradizione.
Celebrazioni per la festa di San Michele Arcangelo – Foto di Mario Maggiordomo
La Sicilia è ricca di tradizioni e di feste religiose. Tra le feste religiose siciliane, la festa in onore di San Michele Arcangelo, patrono di Caltanissetta, ha certamente una fisionomia del tutto particolare, è infatti una grande festa popolare dall’incredibile fascino ma è soprattutto un evento religioso coinvolgente e suggestivo e un richiamo alla fede per migliaia di fedeli.
Le feste patronali, costituiscono infatti un tradizionale appuntamento per migliaia di persone, tra devoti, pellegrini, turisti e semplici curiosi, che affascinati dalla cultura, dalle tradizioni, e dalle manifestazioni folcloristiche siciliane, ogni anno decidono di trascorrere le vacanze in Sicilia e di alloggiare in uno dei numerosi Hotel dell’isola.
La festa di San Michele è molto sentita e partecipata e convoglia nella città siciliana una enorme quantità di fedeli provenienti da tutta la provincia e da buona parte della Sicilia. Non mancano nemmeno le varie delegazioni di emigrati provenienti da diverse parti del mondo che tornano nella città natale appositamente per assistere alla festa, e affollano gli Hotel della provincia.
Pertanto nei giorni di festa, tutta la città si mobilita per accogliere e intrattenere questa moltitudine di persone che vengono attratte, oltre che dalla festa, anche dalla possibilità di partecipare a svariate manifestazioni e a spettacoli di natura diversa, organizzati per l’occasione nelle sale conferenze o nel centro congressi più vicino.
San Michele Arcangelo, patrono di Caltanissetta, portato a spalla per le vie del centro storico – Foto di Mario Maggiordomo.
La festa si celebra annualmente e costituisce il momento in cui tutta la città di Caltanissetta e la comunità dei fedeli rende omaggio al Santo Patrono.
Caltanissetta riconobbe a San Michele Arcangelo la miracolosa intercessione che salvò la città dalla peste e per tale ragione ne divenne il protettore.
San Michele è il patrono di Caltanissetta sin dal 1625. Quando la peste dilagò, le mura della città furono protette da guardie per impedire l’accesso agli appestati e scongiurare il pericolo di contagio. Secondo la leggenda, un frate cappuccino, Francesco Giarratana, sognò San Michele Arcangelo, che fermava un appestato che cercava furtivamente di introdursi in città. Il giorno successivo, in contrada Calcare, fu ritrovato in una grotta, il corpo di un appestato. Iniziò così il culto per l’Arcangelo San Michele che, in segno di gratitudine fu proclamato Patrono della città, in sostituzione del Crocifisso o Signore della Città, fino ad allora protettore di Caltanissetta.
Vicino alla grotta dove fu ritrovato il corpo fu costruita in suo onore una piccola chiesa, denominata San Michele alle Calcare, dal nome della contrada ricca di cave di pietra. Successivamente in onore del Santo che aveva salvato la città in più occasioni, la devozione popolare impose la ricostruzione e l’ampliamento della chiesa.
La statua di san Michele Arcangelo, patrono di Caltanissetta – Foto di Mario Maggiordomo
La ricorrenza dell’apparizione di San Michele Arcangelo, si celebra l’8 maggio. La Festa invece si svolge il 29 settembre, è tra gli eventi cittadini più importanti ed è preceduta da una preparazione composta da momenti di riflessione, preghiera e da altre iniziative prettamente religiose che fanno comprendere ad attenti fedeli e motivati devoti il profondo senso religioso dell’evento. I festeggiamenti durano un’intera settimana.
In occasione della festa,Caltanissetta si ferma per glorificare il suo santo patrono, e la statua dell’Arcangelo, risalente al 1600 e scolpita da Stefano Li Volsi, viene portata in processione.
La leggenda narra dei problemi legati alla fattura della testa, si narra che lo scultore provò molte volte a plasmare il volto del Santo con le dovute caratteristiche soprannaturali, ogni volta restando insoddisfatto. Si racconta che dopo vari tentativi, stremato, si fosse addormentato e al suo risveglio avrebbe trovato il volto del Santo già scolpito e bellissimo.
In realtà quando San Michele fu proclamato patrono di Caltanissetta il Li Volsi stava già lavorando alla scultura di un angelo custode che per richiesta della città fu modificato per farne la statua del santo.
Ad alimentare la leggenda della testa vi è il fatto che il simulacro sia costituito da legno di salice, mentre la testa risulta essere di legno d’olivo. Nella mano sinistra della statua vi è una catena, e nella destra che sembra indicare il cielo vi è una lancia. Ai piedi della statua è raffigurato il demonio sottomesso dall’arcangelo.
La processione del 29 settembre, viene accompagnata e curata nei minimi dettagli dalla Deputazione di San Michele, dalla Sacra Lega di San Michele e dall’Associazione Devoti Portatori.
La celebrazione cittadina prevede la sfilata di bambini, vestiti secondo il costume del Santo, che precedono la banda musicale e la statua del Santo trasportata e seguita dai fedeli, che per grazia ricevuta, esprimono la loro devozione camminando scalzi. A precedere il simulacro, vi sono le principali autorità civili e religiose.
Al termine della processione, a chiusura delle celebrazione religiose, il santo si ferma innanzi alla porta della cattedrale e con una grandiosa coreografia di fuochi d’artificio, rientra nella chiesa per essere ancora venerato dai fedeli.
I fuochi pirotecnici si inserirono insieme alle conferenze e ai congressi, tra gli intrattenimenti organizzati per attirare, interessare e divertire i fedeli.
La festa è infatti solitamente arricchita da una serie di eventi culturali che si svolgono nei centri congressi o nelle sale conferenze, in diversi luoghi delle città e della provincia.
In concomitanza dei festeggiamenti, ha luogo la tradizionale fiera di San Michele, la cui durata varia da sei ad otto giorni e che affonda le sue radici nel medioevo, nella tradizionale fiera di fine settembre prima della nuova aratura.
Alle manifestazioni puramente religiose si associano dunque divertimenti e altre manifestazioni di origine anche del tutto profana.
La festa di San Michele vive dunque di momenti di natura diversa, una parte “sacra” dedicata alla commemorazione del Santo, e una parte “profana” piena di divertimenti. Tutto ciò rende la Festa di San Michele una delle più affascinati, celebrate e suggestive manifestazioni di culto, devozione e tradizione.
La sala degustazione del Casale di Emma, adiacente alla sala conferenze