Il futuro della monarchia normanna fu segnato dal matrimonio del diciannovenne Enrico VI, figlio dell’imperatore d’Occidente Federico I Barbarossa ed erede della corona imperiale, con la trentenne Costanza d’Altavilla, figlia di Ruggero II e zia di Guglielmo II, designata alla successione nell’assemblea convocata appositamente a Troia da Guglielmo nel 1186

Costanza D'Altavilla regina dei normanni

La successione di Costanza D’Altavilla promessa sposa a Enrico VI figlio di Federico I Barbarossa

Tale successione avrebbe reso inevitabile il passaggio della corona normanna al futuro imperatore svevo.

La nobiltà normanna si divise in due fazioni: una appoggiava il candidato svevo, nella speranza che un monarca che risiedeva in Germania lasciasse più liberi i feudatari, l’altra considerava illegittime le nozze della principessa ed appoggiava la successione di Tancredi, figlio naturale di Ruggero, duca di Puglia, e quindi nipote di Guglielmo I.

La Chiesa di Roma, che non vedeva di buon occhio l’unione della corona imperiale con quella dell’Italia meridionale, rivendicando la dipendenza feudale del regno normanno dalla Chiesa, non appoggiò la designazione di Costanza.

Intanto in Sicilia crescevano le tensioni tra cristiani e musulmani, questi ultimi in netta minoranza e fatti oggetto dell’intolleranza del clero cattolico sempre più numeroso.

In seguito ad un tentativo di saccheggio dei quartieri arabi scoppiò la rivolta musulmana, che per oltre un anno lacerò una vastissima zona della Sicilia.

I due pretendenti al trono si preparavano allo scontro per la successione, quando la morte di Tancredi spianò la strada ad Enrico VI, che si pose sul capo la corona di re di Sicilia nella cattedrale di Palermo il giorno di Natale del 1194.