Il centro propulsore dell’economia era il feudo, i cui signori godevano di vaste immunità fiscali e giurisdizionali, anche se la presenza di un sistema di funzionari provinciali garantiva il controllo dell’autorità centrale.
La struttura economica del “Regnum” sotto la dominazione di Ruggero II
I feudatari avevano diritto di prelievo fiscale sulle classi rurali subalterne sotto forma di parte del raccolto, donativi, censi in denaro, giornate lavorative gratuite con o senza animali, e cadevano sotto la loro giurisdizione non solo i ceti rurali legati al feudo, ma tutti gli abitanti del territorio avuto in concessione.
La fondazione della monarchia non cambiò sostanzialmente la struttura sociale, che rimase prettamente feudale.
L’organizzazione economica di base rimase immutata nelle sue fondamentali attività produttive e commerciali.