Guglielmo II, che sarà poi detto ” il re buono” per l’atteggiamento di apertura verso i feudatari e per la sua grande tolleranza

immagine di Guglielmo II sovrano dei normanni

Ritratto di Guglielmo II re dei normanni detto “Il Buono”

Nel 1171 Guglielmo II, che sarà poi detto " il re buono" per l’atteggiamento di apertura verso i feudatari e per la sua grande tolleranza, che rasentava l’indifferenza, in materia religiosa, raggiunse la maggiore età e cominciò a governare da solo.

Egli si fece affiancare nella gestione del potere dalla "Curia" regia, con la quale stabilì uno stretto legame, allo scopo di tenere a bada la classe feudale.

Sotto di lui fu costruito il monastero benedettino di Monreale, sorto per contrastare la potenza dell’arcivescovo di Palermo ed elevato al rango vescovile.

La sede di Monreale, a cui furono accorpati territori tolti alla diocesi di Palermo, fu un centro di potere, che rifletteva la grandezza del re, per i molteplici privilegi, per le notevoli opere d’arte e per le ricchezze in essa concentrate.

Sotto il regno di Guglielmo II gli uffici che subirono la più profonda trasformazione furono quelli finanziari e fiscali, che furono ulteriormente ristrutturati sulla base creata dagli Arabi, in modo da rendere efficiente la riscossione delle imposte ed il controllo del catasto.