La politica estera di questo sovrano fu diretta all’espansione nei paesi del Mediterraneo, condotta in modo spericolato e dispendioso

La politica estera di Guglielmo II

La politica estera di Guglielmo II incentrata sul controllo del mediterraneo

La politica di espansione in Africa, abbandonata dal padre, fu da lui ripresa. Lo spingevano in tal senso motivi di prestigio e di equilibrio politico nell’area mediterranea.

Fu allestita nel 1174 una grossa spedizione diretta contro l’Egitto. Essa fallì per la mancanza del sostegno promesso dai Musulmani, che avrebbero dovuto insorgere.

Fallì anche un’altra spedizione nei territori settentrionali dell’Africa.

Abbandonato l’obiettivo dell’Africa, Guglielmo rivolse le sue mire a Costantinopoli, la cui conquista gli avrebbe dato la corona di imperatore.

I Normanni giunsero a 200 miglia dalla capitale e sembrava ormai certa la riuscita dell’impresa, condotta, peraltro, con i metodi brutali e sanguinari tipici dei Normanni, quando l’imperatore Andronico venne ucciso da un’insurrezione popolare ed al suo posto fu proclamato Isacco l’Angelo, che riuscì a riorganizzare l’esercito ed a sconfiggere i Normanni.

Guglielmo II morì nel 1189 a soli trentasei anni senza lasciare figli.