La sua reggenza fu caratterizzata dall’incremento del numero di immigrati provenienti dall’Italia settentrionale

Adelasia regina dei normanni

Particolare di un affresco in una chiesa di stile normanno in Sicilia

Adelasia trasferì la capitale da Mileto a Messina e successivamente a Palermo.

La sua reggenza fu caratterizzata dall’incremento del numero di immigrati provenienti dall’Italia settentrionale, circostanza che accelerò la latinizzazione dell’isola.

Adelasia si rivelò all’altezza del compito affidatole e garantì la continuità con la politica di Ruggero, soprattutto nel tenere a freno la classe feudale.

Ella ebbe un atteggiamento di protezione nei confronti del clero di rito greco, forse per frenare le pretese del clero latino.

Nel 1112, dal momento che il primogenito Simone era morto all’età di 12 anni, Ruggero, che aveva raggiunto la maggiore età, fu fatto cavaliere e assunse il potere. Adelasia abbandonò la reggenza e la politica attiva.

Elle accolse la proposta di matrimonio di Baldovino di Fiandra, re di Gerusalemme, forse incoraggiata dal figlio, che vedeva in questo matrimonio la possibilità di ereditare il trono di Baldovino.

Ma il matrimonio, celebrato con grande sfarzo, si risolse in un affronto ed in un grosso danno economico per la Sicilia, infatti Baldovino, che era pieno di debiti, mirava alla dote della ricchissima Adelasia.

Egli era, però, già sposato ed il suo matrimonio non era mai stato annullato. Il patriarca Arnoldo fece intimare a Baldovino da un sinodo di rimandare in Sicilia la sua "concubina" e Baldovino obbedì, ma trattenne la dote.

Grande fu l’affronto per la monarchia normanna e questo forse spiega perchè Ruggero II, a differenza della maggior parte dei sovrani cristiani, si astenne dal partecipare a spedizioni crociate.

Adelasia si ritirò nel convento di Patti, dove morì nel 1118 e dove fu sepolta.