Un ruolo importante rivestì la Sicilia quando, dopo l’uccisione di Cesare nel 44 a.C., Sesto Pompeo, figlio dell’omonimo oppositore di Cesare, organizzò la resistenza contro Ottaviano, Antonio e Lepido, che avevano costituito un triumvirato e si erano proclamati eredi di Cesare.

il primo triumvirato romano

Bassorilievo raffigurante i tre membri che facevano parte del Triumvirato, Caio Giulio Cesare, Marco Linicio Crasso e Gneo Pompeo Magno

Un ruolo importante rivestì la Sicilia quando, dopo l’uccisione di Cesare nel 44 a.C., Sesto Pompeo, figlio dell’omonimo oppositore di Cesare, organizzò la resistenza contro Ottaviano, Antonio e Lepido, che avevano costituito un triumvirato e si erano proclamati eredi di Cesare. Sesto Pompeo scelse come base operativa la Sicilia, che egli aveva facilmente conquistato con esercito e flotta.

A Roma scoppiò la guerra civile tra Bruto e Cassio, promotori della congiura contro Cesare, da un lato, e i triumviri dall’altro. Il blocco navale subito dall’Italia impediva che a Roma arrivassero rifornimenti di grano non solo dalla Sicilia, ma anche da altri paesi del Mediterraneo.

Anche agli eserciti dei triumviri non giungevano rifornimenti. Fu giocoforza per i triumviri riconoscere nel 39 a.C. l’autorità di Sesto Pompeo in Sicilia, Sardegna e Corsica. Nonostante ciò scoppiò presto la guerra, che vide la sconfitta di Sesto Pompeo a Nauloco nel 36 a.C.

Le conseguenze per la Sicilia furono durissime: oltre a pagare un’indennità di 1600 talenti, alcune città, che avevano opposto particolare resistenza, subirono la deportazione della popolazione.